Il minimalismo è un prodotto dell’inizio del XX secolo ed è stato introdotto proprio all’inizio degli anni Venti. Questo stile di design non è stato pensato solo per gli spazi interni e i progetti architettonici, ma anche come evoluzione culturale e scelta di stile di vita all’avanguardia con la mancanza di oggetti materiali e il passaggio dall’uso di cose strettamente legate all’esperienza personale per caratterizzare una casa, questo è stato un concetto completamente nuovo, che ha dato nuova linfa vitale al mondo del design. Molti attribuiscono questo nuovo audace sviluppo alla genialità dell’architetto Van der Rohe nel primo dopoguerra, uno dei primi architetti di spicco a utilizzare principi minimalisti nei suoi progetti dando forma ai nostri edifici ed alle nostre case per i decenni a venire.
Allora perché siamo così attratti dal minimalismo? Questo approccio al design non solo è profondamente piacevole da vedere, ma evoca anche molti benefici per la salute. Molti credono che siano le linee pulite e nitide, l’uso della geometria, la semplicità senza ingombri, la palette di colori e gli oggetti attentamente posizionati conferiscono un senso ordinato allo spazio.
Molti riferiscono di sensazioni di serenità, rilassamento, chiarezza mentale e felicità quando si vive in uno spazio minimalista, e di contro gli interni sovraffollati possono spesso occupare troppo spazio, ingombrare la mente e creare un’esperienza claustrofobica. Questo concetto si estende ben oltre l’architettura e l’interior design, con il suo impiego in quasi tutti i settori oggi, dal design di siti web ai mobili, ai telefoni cellulari, ai giocattoli per bambini, alle applicazioni, alle auto, persino all’abbigliamento e all’arte visiva. Il minimalismo permette a qualcosa di diverso dallo spazio di essere al centro dell’attenzione, racchiudendo quindi la bellezza nella semplicità.